Sicuramente la scelta e la preparazione dello zaino sono uno dei punti chiave per portare un bimbo in montagna in tutta sicurezza e tranquillità. · La scelta: grazie al cielo sono passati i tempi in cui i bambini venivano portati in montagna da alcuni valorosi (o ostinati) nei comuni zaini da montagna con immani sofferenze, sia da parte del trasportato che del trasportatore, oggi infatti il mercato offre innumerevoli soluzioni per chi desidera caricarsi il pupo sulle spalle e andar per monti e/o mare. E mentre questo proliferare di prodotti da una parte ci agevola dall’altra rende più complicata la scelta. Volendo esagerare, ma non molto, si può dire che scegliere lo zaino è un po’ come scegliere gli scarponi, ogni schiena ha il suo, non bisogna quindi pensare “chi più spende meno spende” o “cerco il più economico intanto sono tutti uguali”. In più va tenuto conto non solo della nostra schiena ma soprattutto dell’utente finale, “il principino”, dalla comodità del quale dipende in buona parte la riuscita della gita. Dopo aver quindi verificato che lo zaino sia sufficientemente comodo per noi come qualunque zaino nel quale si intendono trasportare carichi sopra ai 10 Kg., passiamo ad analizzare i punti da tenere presenti per non “deludere” il pupo.

La prima cosa da considerare è che i bimbi crescono, quindi lo zaino dovrà necessariamente essere regolabile sia per quanto riguarda “profondità” della seduta che “larghezza”. Zaini con sedute troppo profonde fanno sì che il bimbo rimanga totalmente infossato in essi senza poter vedere il mondo che lo circonda, e finché il bimbo è particolarmente piccolo (meno di un anno) la cosa hapoca importanza, ma dopo, il panorama è uno degli elementi chiave per intrattenere il passeggero e non rendergli la forzata inattività troppo pesante con relative ripercussioni sul trasportatore (calci, lamenti, etc. etc.) e quindi la gita. Non mi stuferò mai di ripetere che non vogliamo torturare il bimbo ma solo fargli condividere le nostre passioni: se dunque non forniamo un buon servizio rischiamo di perdere il “cliente”, che alla sola vista dello zaino farà presente tutto il suo disappunto. I bimbi “beati loro” trovano normalmente lo zaino “soporifero” e nella maggior parte dei casi approfittano della gita per schiacciare un pisolino.

Questo rende necessaria una seduta abbastanza profonda e una tenuta laterale sufficientemente aderente, da far sì che anche durante il meritato riposo il bimbo sia mantenuto in una posizione comoda e non sballottato a destra e sinistra. Un punto molto delicato del bimbo e soggetto a posizioni da contorsionista durante il sonno e’ il collo; per questo motivo alcuni modelli offrono poggiatesta più o meno regolabili e realmente funzionali: con un asciugamano arrotolato o poggiatesta a ciambella aperta (come quelli per dormire sugli aerei) si potrà sorreggere efficacemente il capo del piccolo. Ora che l’erede è correttamente posizionato e sufficientemente comodo dobbiamo preoccuparci di proteggerlo dalle intemperie: sole, vento, acqua. Tenendo presente che non si comincerà, generalmente, una gita sotto il temporale o una tempesta, bisognerà comunque essere in grado di fronteggiare condizioni meteo non del tutto favorevoli e se in fare ciò anche lo zaino ci viene incontro tanto di guadagnato. Prescindendo da pioggia e vento uno zaino che si rispetti deve essere in grado di proteggere il passeggero dal sole, che in montagna sa essere molto aggressivo; il parasole deve riuscire a fare il massimo d'ombra lasciando la massima ventilazione, nell’utilizzo pratico può essere aiutato da “lenzuolini” o altre invenzioni per particolari inclinazioni o riflessi di sole difficilmente prevedibili ma fastidiosi. Da pioggia e vento il grosso della protezione viene fornita al bambino dall’abbigliamento: la maggior parte di zaini offre coperture trasparenti che proteggono bene sia dall’uno che dall’altro lasciando aperta la visuale. Nell’indecisione più la copertura è completa meglio è. Nella buona parte dei casi oltre al trasportatore e al bimbo in gita c’è anche un accompagnatore: non è quindi indispensabile che gli zaini portabimbo offrano grandi capacità di carico, se però si vuole la libertà di poter rinunciare all’accompagnatore è meglio optare per zaini con una buona “stiva”.· La preparazione: sicuramente luogo, temperatura, durata della gita e abitudini del piccolo fanno sì che la preparazione possa variare, gli elementi di base restano comunque validi.1. Pappa: nel caso il vostro piccolo sia allattato dalla mamma potete saltare questo paragrafo a patto che vi portiate dietro la stessa. In alternativa potete scegliere tra termos o fornello a gas: con il primo il pasto viene preparato poco prima della partenza e mantenuto caldo, con il secondo scaldato sul posto, a mio parere, la differenza è minima e se il termos è di buona qualità credo semplifichi la vita. Tra i termos provati quelli che tengono meglio il caldo sono quelli con il contenitore di vetro, ma sono anche i più delicati (tre rotti in 1 anno). Esistono poi dei comodissimi bavaglini di carta usa e getta che con il minimo ingombro e peso svolgono la loro funzione al pari di quelli usati tutti i giorni. Risolto così il problema del pasto principale ogni cosa gradita al piccolo, frutta, biscotti … non guastano.2. L’acqua: mentre per “noi uomini duri” l’acqua può essere recuperata lungo il tragitto, per il bimbo conviene avere la sua di sicura qualità. Una buona cosa è partire con una bottiglietta per il piccolo (comodissime quelle del the da 250 ml) e nella borraccia per noi la stessa sua acqua. Useremo la nostra per rabboccare la sua e quando noi non ne avremo più saremo liberi di riempire la nostra dal torrente.3. Pannolini: qui bisogna solo ricordarsi di portarne a sufficienza secondo le abitudini del bimbo e della durata della gita. Quasi tutti gli zaini hanno il loro “fasciatoio”; in caso contrario bisogna provvedere aggiungendolo al carico insieme a crema e salviette igieniche, di entrambe ne esistono versioni ridotte, comode soprattutto quando sono da portarsi in spalla. Inutile portarsi dietro un barattolo intero di crema quando è sufficiente un tubetto, o 1000 salviette quando ne bastano 20/30.4. Abbigliamento: indipendentemente dalla stagione non può mancare un capo antipioggia che, all’occorrenza, proteggerà il bimbo anche dal vento a cui i piccoli sono particolarmente sensibili. Una tuta intera sarà preferibile a giacca e pantaloni perché protegge meglio e impaccia meno il bimbo già limitato nei movimenti dallo zaino. Una maglia termica, un cappellino di lana, uno per il sole , un ricambio nel caso il pannolino faccia cilecca e qualche sacchetto di nailon per la spazzatura e per proteggere i piedi in caso di acquazzone 5. Crema solare: nonostante i vari parasole e cappellini conviene proteggere il piccolo con creme protettive, senza dimenticarsi le manine, le orecchie e dietro il collo.6. Kit pronto soccorso: conviene avere con sé un disinfettante per punture da insetto, qualche cerotto e una benda elastica. Una storta può sempre capitare ma a differenza di uno zaino il bimbo va sempre riportato a valle, costi quel che costi, meglio quindi essere previdenti.7. Bandana: se chi porta lo zaino ha i capelli lunghi conviene non dimenticarsi qualcosa per nasconderli agli artigli del piccolo diavolo.Una cosa su cui riflettere è che lo zaino con il bimbo, evaporazione a parte, mantiene il suo peso per tutta la gita perché il bimbo con il pannolino è un sistema a circuito chiuso.