Come al solito si parte con un idea e si arriva con un'altra, e cosi la semplice salita e discesa dal Corborant e diventata un piacevole anello.
Partenza S.Bernolfo 1702 slm
Laghi Lausfer inf. 2297 slm
Cima del Corborant 3010 slm
Discesa al bivio per Passo di Barbacana 2340 slm
Passo di Barbacana 2585 slm
Cima di Collalunga 2758 slm
Lago di collalaunga 2428 slm
Lago di San Bernolfo 1950 slm
Arrivo San Bernolfo 1702 slm
Dislivello totoale ca. 1800 mt tempo indicativo 6/8 h
Da San Bernolfo passato il bivio per il RIf Alexandris Foches si prosegue per la sterrata che sale verso il passo di Barbacana con lunghi tornanti tagliati da scorciatoie.A quota 2300 ca, su terreno pietroso, si giunge ad un bivio dove si prosegue verso destra sini a giungere al Lago Lausfer inf (2297 slm).
L'idea originale era salire al Malinvern per la diretta e scendere dalla normale, poi avendo mancato il bivio a causa della scarsa segnaletica si è trasfrormato in salia e discesa x la normale.
Partenza Vallone di Rio freddo 1540 m slmRif Citta d Ceva 1839 m slm
Lago del Malinvern 2122 m slm
Colletto di Valscura 2570 m slm
Lago inf di Valscur 2265 m slm
Lago sup Valscura 2439 m slm
Malinvern cima NO 2931 m slm
Dislivello andata c.a 1700 salita 300 discesa
Dislivellto totale 2000
Periodo consigliato: da giugno a settembre {bonckometeo}vinadio{/bonckometeo}
Descrizione itinerario: Da Besmorello si procede per la carrareccia (cartello) che risale con una serie di larghi tornanti la parte bassa del vallone, evitando le diramazioni secondarie si giunge ad una sbarra (Raggiungibile anche in macchina) che preclude l’accesso ai non autorizzati. Si continua sulla sterrata, della quale sono possibili poche e ripide scorciatoie, accompagnati alla nostra sinistra dal torrente che scende dal pianoro soprastante sino a raggiungere il pianoro stesso. Si traversa il torrente su di un pontile di legno dove lasciatasi la sterrata si segue il sentiero che traversa la conca erbosa sul lato sinistro, lasciandosi alle spalle alcune baite il percorso giunge sino alla base del dosso roccioso sul quale sorge il rifugio, lo si aggira a sinistra e in breve si raggiunge la meta.
Accesso stradale: da Borgo S. Dalmazzo (vedi accesso stradale itinerario n.20) si prende a destra in direzione Demonte (SS21)si attraversano gli abitati di Gaiola ,Moiola ,Demonte ,Aisone (25 Km da Borgo S. Dalmazzo) e Vinadio per prendere a sinistra dopo circa 5 Km la SP238 in direzione Bagni di Vinadio giunti alla quale si procede un chilometro giungendo a Besmorello . {mosmap ||lat='44.297009'|lon='7.070646'}
Osservazioni: Buona parte del percorso si sviluppa lungo una strada sterrata totalmente esposta al sole che sulla quale il bambino può essere lasciato camminare. La prima parte del percorso non a caratteristiche particolari sulle quali vale la pena soffermarsi, l’importante è non fermarsi alla prima impressione, perchéquando si arriva al pianoro la musica cambia. Il rifugio bianco e azzurro dalla forma slanciata , sorge su di un poggio roccioso sulla sponda settentrionale del Lago Inferiore dell’Ischiator da cui domina il pianoro erboso sottostante dando a tutto l’insieme un aspetto molto “fiabesco”. Il rifugio molto frequentato dagli scialpinisti apre già ad inizio primavera è quindi un buon riferimento per avere informazioni sulle condizioni della zona, non effettua servizio ristorante ma dovrebbe consentire l’uso cucina,( dico dovrebbe perché negli ultimi anni è passato da non gestito a gestito con servizio ristorante a gestito senza servizio ristorante conviene quindi telefonare ed informarsi al momento) e possiede camere a quattro letti, cosa chiedere di più per tentare un “tranquillo week-end di montagna”.V olendo rilassarsi .conviene sostare nei pressi del Lago poco prima del rifugio dove il manto erboso è più confortevole rispetto alle rocce circostanti il rifugio.
Ricordo il giorno della nostra gita come uno dei più caldi , visto lo scarso dislivello siamo partiti più tardi del solito e il tratto sullo sterrato era un forno, per fortuna usciti dalla parte bassa del vallone una leggera brezza rinfrescava un po’ l’aria
Mezzo di trasporto: zaino,piedi
Difficoltà: E
Dislivello: 464 MT.
Tempo di percorrenza:.1 ½ h
Periodo consigliato: da giugno a settembre
Descrizione itinerario: Da Besmorello si procede per la carrareccia (cartello) che risale con una serie di larghi tornanti la parte bassa del vallone, evitando le diramazioni secondarie si giunge ad una sbarra (Raggiungibile anche in macchina) che preclude l’accesso ai non autorizzati. Si continua sulla sterrata, della quale sono possibili poche e ripide scorciatoie, accompagnati alla nostra sinistra dal torrente che scende dal pianoro soprastante sino a raggiungere il pianoro stesso. Si traversa il torrente su di un pontile di legno dove lasciatasi la sterrata si segue il sentiero che traversa la conca erbosa sul lato sinistro, lasciandosi alle spalle alcune baite il percorso giunge sino alla base del dosso roccioso sul quale sorge il rifugio, lo si aggira a sinistra e in breve si raggiunge la meta.
Accesso stradale: da Borgo S. Dalmazzo (vedi accesso stradale itinerario n.20) si prende a destra in direzione Demonte (SS21)si attraversano gli abitati di Gaiola ,Moiola ,Demonte ,Aisone (25 Km da Borgo S. Dalmazzo) e Vinadio per prendere a sinistra dopo circa 5 Km la SP238 in direzione Bagni di Vinadio giunti alla quale si procede un chilometro giungendo a Besmorello .
Osservazioni: Buona parte del percorso si sviluppa lungo una strada sterrata totalmente esposta al sole che sulla quale il bambino può essere lasciato camminare. La prima parte del percorso non a caratteristiche particolari sulle quali vale la pena soffermarsi, l’importante è non fermarsi alla prima impressione, perchéquando si arriva al pianoro la musica cambia. Il rifugio bianco e azzurro dalla forma slanciata , sorge su di un poggio roccioso sulla sponda settentrionale del Lago Inferiore dell’Ischiator da cui domina il pianoro erboso sottostante dando a tutto l’insieme un aspetto molto “fiabesco”. Il rifugio molto frequentato dagli scialpinisti apre già ad inizio primavera è quindi un buon riferimento per avere informazioni sulle condizioni della zona, non effettua servizio ristorante ma dovrebbe consentire l’uso cucina,( dico dovrebbe perché negli ultimi anni è passato da non gestito a gestito con servizio ristorante a gestito senza servizio ristorante conviene quindi telefonare ed informarsi al momento) e possiede camere a quattro letti, cosa chiedere di più per tentare un “tranquillo week-end di montagna”.V olendo rilassarsi .conviene sostare nei pressi del Lago poco prima del rifugio dove il manto erboso è più confortevole rispetto alle rocce circostanti il rifugio.
Ricordo il giorno della nostra gita come uno dei più caldi , visto lo scarso dislivello siamo partiti più tardi del solito e il tratto sullo sterrato era un forno, per fortuna usciti dalla parte bassa del vallone una leggera brezza rinfrescava un po’ l’aria
Descrizione itinerario: Dalla Chieda di Viozene , prendere starda in rapida salita che s'inotra tra le case (Cartello) percorribile in macchina. Terminato l'abitato seguire l'evidente sentiero ben segnalato che cin circa 1/2 porta sin a pian rosso.
Periodo consigliato: Tutto l’anno {bonckometeo}3088{/bonckometeo}
Descrizione itinerario: Dal capolinea del bus si prende la sterrata che sale a destra dell’istituto Don Orione e la si segue sino al secondo bivio a destra che seguiamo per giungere in breve all’ingresso principale di Forte Richelieu, Forte Richelieu, dal nome del Maresciallo di Francia Armand Duplessis de Richelieu, comandante dell'esercito francese in Liguria, un sentiero aggira le mura le mura sulla destra e continua sul crinale tra i resti di fortificazioni dell’ultima guerra sino ad arrivare a picco sopra un cava di cemento in disuso, a questo punto non ci resta che tornare verso sud percorrendo il ramo del sentiero che obliqua scendendo a destra tornando alla sterrata abbandonata poc’anzi. Giriamo a destra e proseguiamo sino al cancello della cava , ne attraversiamo il piazzale sul lato sinistro sino ad incontrare la strada sterrata che porta al forte ,evidenziata da alcuni massi messi ad ostacolare il passaggio dei fuoristrada, la seguiamo prendendo a destra a tutti i bivi per giungere dopo alcuni tornanti in parte all’ombra degli alberi al Forte Ratti.
Accesso stradale: Dalla stazione di Genova Brignole dirigersi verso nord per Via Canevari, si passa il sottopassaggio della ferrovia e al primo semaforo di gira a destra per il ponte di S.Agata si attraversa P.zza Mazoni e si procede per via Paolo Giacometti, via Filippo Casoni e Via Giovanni Torti sino a girare a sinistra per Via Donghi la si segue tutta sinché diventa Via Berghinied infine Via Camaldoli giunti al temine della quale parte il percorso {mosmap ||lat='44.419912'|lon='8.985797'}
Osservazioni: Sia questo itinerario che il n. .8 percorrono parte delle sistema di fortificazione edificato nel tempo a difesa della città. Può essere percorso tutto l’anno e offre un ottimo panorama sulla costa da Punta Chiappa a circa Savona. Purtroppo la cava rovina un po’ il paesaggio. Forte Ratti, dalla mole imponente, composto da due ali divise da un corpo centralequasi interamente visitabile sorge in unop dei più importanti punti panoramici della città.e conserva una certa atmosfera così da poter essere definito un ottima meta per i bimbi un po’ più grandicelli che possono percorrere in autonomia buona parte del percorso e apprezzare l’aspetto “bellico” della gita. A titolo di cronaca sia questo itinerario che il n.8 possono essere percorsi interamente in mountain bike.
Periodo consigliato: Tutto l’anno {bonckometeo}3088{/bonckometeo}
Descrizione itinerario: Lasciata l’auto nel piazzale si prosegue in salita per la strada asfaltata, al primo bivio si prende a destra sino a quella che era l’entrata principale di Forte Sperone. Passato il “ponte levatoio” si procede a sinistra sino ad incontrare una scalinata discendente al termine della quale si prende destra per passare attraverso una breccia nel muraglione di cinta che ci porta alla sterrata che sale verso forte Puin. A una breve salita segue un tratto in leggera discesa al termine della quale si può scegliere se girare a destra e aggirare forte Puin tramite, un panoramico sentiero a mezzacosta lato mare, che ci riporterà in breve sulla sterrata principale poca più avanti, o lasciarselo sulla destra e proseguire. Il percorso torna a salire dolcemente sino ad una diramazione di cui seguiamo il lato sinistro per giungere cosi a forte Fratello Minoreancora in discrete condizioni. Tornando sui nostri passi prendiamo il sentiero che sale sulla collinetta alla nostra sinistra dove sorgeva forte Fratello Maggiore, una torre a pianta quadra demolita in epoca fascista. Attraversiamo lo spiazzo occupato una volta dalla piccola fortificazione scendiamo sul lato opposto in direzione, del ben visibile Forte Diamante, che sorge sull’omonimo Monete Diamante, che raggiungiamo percorrendo i caratteristici tornanti che ne costituivano la via d’accesso principale. Lasciamo il forte alla nostra sinistra per scendere sul crinale sino a raggiungere il Colle di Trensasco (trattoria “La baita del Diamante”); qui prendiamo la sterrata a destra che in circa 1 ora (5km) ci riporta senza ulteriori salite al punto di partenza.
Accesso stradale:Dalla stazione di Genova Brignole dirigersi verso nord per Via Canevari, si passa il sottopassaggio della ferrovia lasciato alle spalle il semaforo all’altezza del ponte di S.Agata si tiene la destra e al primo bivio si gira per tornare verso sud prendendo a destra per C.so Monte Grappa al semaforo sopracitato. Passtato il terzo tornante di C.So Montegrappa si gira a sinitra per Via Mura dello Zerbino, si passa P.zza delle Zerbino e si prende sulla destra Via alla stazione Per Casella, si procede per Via Mura di S. Bartolomeo e Via carso termina la quale si prende a destra Via Peralto sino ad un evidente parcheggio in parte sterrato sulla destra.{mosmap ||lat='44.43557250035739'|lon='8.932110071182251'}
Osservazioni: Questo è stato uno degli itinerari di collaudo materiale e bimbo che abbiamo maggiormente frequentato. Non presenta alcuna difficoltà e può essere accorciato in mille modi. Per tutto il percorso che segue lo spartiacque tra Val Bisagno e Val Polcevera il panorama sulla costa è bellissimo, nelle belle giornate invernali è possibile vedere i profili di Corsica e Isola d’Elba, e da Forte Diamante, punto più elevato del sistema di fortificazioni costruito a partire dal 1756 sui resti di un'antica rocca difensiva della quale si hanno notizie a far data dal 1478, con un po’ di fortuna di arrivano a vedere Monte Rosa e Cervino. Non ci sono grossi problemi per la soste, all’interno della cinta muraria di forte Fratello Minore, costituito da una torre centrale di età napoleonica, opera del governo piemontese e valorizzato nel 1815 da un recinto murario nonché da un fossato.e Forte Diamante e’ possibile trovare anche un discreto riparo dal vento e/o sole a secondo delle necessità. Sulla strada del ritorno, 1 km circa dopo il Colle di Trensasco pochi metri prima di un evidente canale di scolo delle acque in cemento vi è una scala sulla sinistra che scende ad una “fontanella a manovella” dove anche nelle giornate più calde si può avere dell’acqua fresca. Poco oltre poi all’ombra dei pini vi sono dei tavoli dove poter programmare il picnic.
Nono so se questo itinerario può giustificare un viaggio a Genova, essendovi molto affezionato non so essere obiettivo, certamente per chi dovesse trovarsi in zona è un ottima meta per vedere Genova dall’alto, passare la giornata all’aria aperta e sgranchirsi le gambe. Non ci sono poi periodi dell’anno in cui non si possa effettuare salvo giornate particolarmente ventose o calde, e anche in queste .scegliendo l’ora più adatta il percorso e spesso fattibile. Oltre i punti sopracitati un’area picnic attrezzata si trova in corrispondenza del parcheggio e può essere una buona utilizzarla idea per chi volesse effettuare il percorso nel pomeriggio.
Quello chiamato W è sicuramente il trekking di più giorni più popolare del parco, e basta dare un occhiata alla cartina per capire perché viene chiamato cosi.
E' OBBLIGATORIO prenotare tutti i campeggi rifugi prima di entrare nel parco e per quanto riguarda i campeggi gli unici su cui generalmente non i sono problemi sono il Torres (Quello annesso all'hotel da cono confondere con l'accampamento Torres) e il Paine Grande per gli altri conviene prenotare on un certo anticipo.
Tre giorni di trekking nel parco de Los Glaciares per ammirare alcune delle più belle cime del Sud America Cerro Fitzroy e Cerro Torre. Gli accampamenti sono tutti gratuiti senza docce ma con latrine. L'acqua si può tranquillamente prendere nei corsi d'acqua adiacenti. Visto che in rete le informazioni non mancano mi limiterò ad una sintesi ed alcune considerazioni,, chi desiderasse saperne di più può tranquillamente contattarmi.